Piazza Fontana: 50 anni dopo

“Ho visto gladiatori sorridere in diretta
i pestaggi dei nazisti e della nuova destra
Ho visto bombe di stato scoppiare nelle piazze
E anarchici distratti cadere giù dalle finestre”

Quarant’anni – Modena City Ramblers

12 dicembre 1969, Piazza Fontana, Milano.
Così iniziava l’epoca della strategia della tensione, disegno bene orchestrato con cui i settori più reazionari dello stato e della borghesia di questo paese hanno tentato di stroncare la spinta al cambiamento del movimento operaio, che stava trasformando da semplice parole su carta a realtà i diritti sociali previsti dalla costituzione nata dalla resistenza.
Una vera e propria guerra di classe, condotta con i mezzi sporchi del terrorismo neofascista, che sarebbe cessata solo quando il capitalismo, vincendo la guerra fredda in europa, avrebbe dimesso il volto delle stragi di stato per convertirsi a quello più presentabile della governance neoliberista.
Quello della strage di Piazza Fontana é un anniversario che parla molto al presente.
Parla al presente perché laddove invece il capitalismo globalizzato non si è ancora imposto, esso fa ricorso ai medesimi metodi: Cile, Bolivia, Venezuela, Donbass, Siria sono solo alcuni dei casi più recenti.
Parla al presente per chi come noi mai si è arreso all’ingiustizia e non ha perso la voglia di cambiare il mondo.
Nell’Italia del 2019 le piazze tornano a riempirsi di giovani, animati dalla mobilitazione contro i cambiamenti climatici, che presto o tardi dovrà necessariamente mettere in discussione il modo di produzione capitalista che sta distruggendo il pianeta.
E come in ogni momento della storia in cui i rapporti di produzione vengono messi in discussione sul piano della politica, è prevedibile che vecchi e nuovi oppressori tornino a giocare la carta della violenza.
Ricordiamo piazza Fontana, ricordiamo la strategia della tensione, e ricordiamo di cosa sono stati capaci il neofascismo e pezzi di stato al servizio del capitale.
Perché se lo faranno di nuovo, dovremo essere uniti e pronti per non soccombere.
Con tutta la nostra intelligenza, con tutto il nostro entusiasmo, con tutta la nostra forza.

Nicolò Martinelli – Responsabile antifascismo Giovani Comunisti/e

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