Elezioni in Emilia-Romagna, le impressioni dei GC

Le ultime regionali ci hanno lasciato nella consapevolezza in primo luogo di  una Regione senza un fronte anticapitalista  e antiliberista radicato e organizzato, in secondo luogo di un ritorno a livello nazionale del bipolarismo e, per chi fosse stato ancora scettico, dell’estinzione di qualsivoglia “popolo della sinistra” e della sussunzione di tale elettorato o nel centrosinistra o nell’astensionismo.

In primo luogo si registra un aumento dell’affluenza, pari al 67,67% degli aventi diritto al voto, contro il 37,71% registrato nel 2014. Un dato motivato dalla forte spettacolarizzazione di queste elezioni sui media ma che comunque è al di sotto delle aspettative, è significativo infatti che nonostante il cosiddetto “movimento delle sardine”, il dibattito a livello nazionale, le comparsate di Salvini in tutta la Regione, il 32,33% degli aventi diritto al voto non sia andato a votare, è significativo in una Regione che storicamente ha sempre avuto una buona affluenza, in momenti in cui non vi era particolare interesse verso le Regionali, si veda il 76,67% del 2005 o il 68,07% del 2010. Certo vi è un ritorno al voto, rispetto al 2014, del 29,96% dei cittadini ma rimane comunque meritevole di studio l’astensionismo registrato, il quale si presume come minimo che abbia resistito ai richiami mediatici o sia spoliticizzato oppure che fosse disilluso dal panorama politico regionale. Starà a noi scoprirlo. La nostra lista ha preso a queste elezioni 7.830 voti pari allo 0,36% dei votanti ed il nostro candidato Presidente, Stefano Lugli, porta a casa 5.983 voti, pari allo 0,26%. In confronto al 2014 si ha una perdita netta di 36.846 voti per la lista e 44.228 voti per il candidato Presidente. Non solo vi è stato un crollo verticale del nostro elettorato ma anche una forte crescita del voto disgiunto, segno di scarsa fidelizzazione nel progetto da parte di chi ci ha votato, uno su quattro dei nostri elettori ha preferito votare altri candidati Presidenti.

A livello di singole circoscrizioni il risultato più alto è stato a Reggio Emilia, con lo 0,46% alla lista e lo 0,34% al candidato Presidente; il più basso a Rimini con lo 0,25% alla lista e lo 0,19% al candidato Presidente. Non siamo riusciti a sfondare il muro del bipolarismo neppure nei comuni in cui avevamo una presenza istituzionale, complice il fatto che alle comunali nei paesi di provincia l’apparato mediatico e di potere dei grandi partiti mal riesce a nascondere l’evidenza del loro malgoverno e le nostre attività di inchiesta ci hanno ripagato con l’elezione di compagni e compagne nei Consigli comunali. Purtroppo alle regionali l’apparato di potere dei grandi partiti ci sovrasta, indipendentemente dalla nostra presenza istituzionale.

Per quanto riguarda noi Giovani Comunisti/e, siamo riusciti a presentare ben 8 candidati in 5 circoscrizioni, in particolare a Parma tutti i candidati legati a Rifondazione Comunista erano GC. In generale i nostri compagni e le nostre compagne candidati hanno registrato il 30% delle preferenze espresse, pari a 483 preferenze, distribuiti in ordine dal più votato al meno votato: Strambaci 126, Bottazzi 77, Mancini 64, Sparacino 52, Belletti 49, Zanoni 47, Gualdi 43 e Rinaldini 25. Un evidente segnale del buon contributo che può dare la giovanile al Partito, non solo nell’organizzazione pratica delle campagne elettorali ma anche a livello di consenso. Presentiamo infatti volti che iniziano ad essere noti tra i movimenti e i comitati civici, nonché nei sindacati e nell’associazionismo locale.

Nel merito dell’analisi del contesto in cui ci siamo mossi, abbiamo visto una enorme spettacolarizzazione verso i due poli contrapposti di centrosinistra e centrodestra, nonostante le minime differenze programmatiche tra PD e Lega, basti pensare al tanto sbandierato tema dell’immigrazione, anche in Emilia Romagna non sono stati pochi i casi di sindaci del PD che al pari di quelli della Lega, rifiutavano di ospitare migranti nei loro comuni o applicavano grandemente il DASPO urbano. In secondo luogo lo show mediatico della lista civetta “Coraggiosa” interna alla coalizione di centrosinistra, composta da partiti inesistenti nelle piazze ma ben radicati in sindacati, associazioni e comitati, come Sinistra Italiana o MDP, è riuscito ad attirare i voti dei pdini delusi e di parte del nostro elettorato, terrorizzato dall’ipotesi Borgonzoni. Sostanzialmente però la narrazione che vede l’on. Schlein quale “nuova paladina della sinistra in Italia”, secondo le brillanti analisi politiche di Vanity Fair e Repubblica, si scontrano con il dato reale: Coraggiosa rispetto a Sinistra Ecologia e Libertà, partito da cui è nata Sinistra Italiana, cresce circa dello 0,5%, ereditando i due seggi che SEL già aveva al Consiglio regionale e la relativa ininfluenza nella coalizione di centrosinistra. In terzo luogo la divisione in tre liste della sinistra radicale, motivata da ragioni meramente personalistiche o propagandistiche, se L’Altra Emilia Romagna si presentava per concorrere alle elezioni, le altre liste, complice la mancata presenza nella totalità delle circoscrizioni della Regione, si presentavano o per consolidare le proprie organizzazioni o per pubblicizzare i rispettivi partiti nazionali.

Infine noi e il che fare, siamo riusciti come GC a contribuire al programma della lista ma comunque il profilo generale della stessa non ha avuto abbastanza mordente né quel profilo di novità avuto nel 2014, non siamo riusciti a farci votare fuori dalla cerchia militante e su questo bisognerà riflettere e lavorare. Sul che fare, abbiamo colto l’occasione per lanciare molti volti nuovi nel panorama pubblico, candidando numerosi giovani ma anche diversi militanti alla loro prima esperienza di campagna elettorale in qualità di candidati, i dati finora esaminati possono essere spunto per la riproposizione di questi compagni e queste compagne come candidati in futuro, nel rafforzare il loro rapporto e quello della giovanile con i movimenti e tanto altro. A differenza di tanti altri, continueremo a esserci nelle piazze e nelle strade, al lavoro e alla lotta!

I Coordinatori e Coordinatrici dei/delle Giovani Comunisti/e Emilia-Romagna