Domenico Spera, primo bracciante caduto nel secondo dopoguerra

Dal momento dell’ascesa al potere di Benito Mussolini fino alla fine della Seconda guerra mondiale, il conte di Torlonia, con prepotenza e spregiudicatezza, riuscì ad ottenere il monopolio della produzione bieticola del Fucino.
Nel 1929 i soprusi di Torlonia, con la complicità della dittatura fascita, si accentuarono in maniera piuttosto evidente. In quell’anno infatti venne emesso il Lodo Bottai. Questo documento consentì a Torlonia di aumentare il canone di affitto dei terreni e comprendeva una serie di sanzioni che peggiorarono la vita dei braccianti agricoli. Pertanto il periodo che va dal 1929 al 1944 venne definito “periodo della grande miseria del Fucino”. Il culmine della miseria venne raggiunto nel 1940 con l’entrata in guerra dell’Italia. Il Fucino venne privato delle braccia più produttive e abbandonato quindi al lavoro delle donne e degli anziani. Il fascismo e lo sfruttamento di Torlonia determinarono un periodo di fame, paura e lutti.
Solo nel giugno del 1944 con l’arrivo degli alleati e la fuga degli ultimi tedeschi terminò la guerra nel Fucino. Nell’ottobre del 1944 Torlonia non era intenzionato a seminare gli appezzamenti nell’azienda di Strada Trenta (Ortucchio). I contadini si organizzarono in assemblee popolari, occuparono l’azienda e seminarono i terreni.
La mattina del 16 ottobre braccianti, donne e bambini si recarono presso Strada Trenta, al loro arrivo ci fu un violento agguato nei loro confronti studiato in ogni singolo dettaglio dalle guardie di Torlonia, dai fascisti e dai carabinieri.
Molti furono i feriti e a rimetterci la vita fu un povero contadino: Domenico Spera. Da quel momento si intensificarono gli scioperi, le manifestazioni, le lotte e molti braccianti aderirono ai movimenti per la liberazione del Fucino. Nel 1951 venne applicata nel Fucino la “Legge Stralcio” e cominciarono i lavori per l’esproprio del Fucino. Dopo oltre mezzo secolo di lotte, persecuzioni, condanne e con il sangue dei martiri di Ortucchio e di Celano (eccidio di Celano, 30 aprile 1950) cominciò per la Marsica una nuova epoca.