Cultura? Puoi scommetterci!

Dal 29 luglio Lottomatica ha lanciato il quarto bando denominato “Generazione Cultura”, il quale prevede corsi di formazione di 200 ore per 50 giovani seguiti da uno stage retribuito (ma nel bando non si accenna a compensi) di 6 mesi presso una struttura prestigiosa.

Ma partiamo da lontano. Dal 1997 il Ministero dei Beni culturali intasca dal gioco d’azzardo 500 milioni in tre anni, nello specifico da Lottomatica. In Italia il gioco d’azzardo produce un giro d’affari di oltre 100 miliardi di Euro, di questi solo un decimo (10 miliardi) sono destinati all’erario, di questi 10 miliardi 3,8 sono intascate grazie a Lottomatica. Oltre ad essere in costante aumento la mole di denaro ruotante intorno al gioco d’azzardo, sono in aumento i malati cronici da gioco. I ludopatici in Italia sono stati calcolati in 1,3 milioni, dei quali solo 12 mila in cura.

Questi sono i numeri del gioco d’azzardo. È evidente che nonostante le giuste normative approvate dai 5 Stelle per una regolamentazione che tenda, seppur timidamente, a porre un freno a questa piaga che coinvolge una buona fetta d’italiani, quella della ludopatia sia un’emergenza nazionale sottaciuta e purtroppo in pieno sviluppo. Rimaniamo basiti vedendo nientemeno che il Ministero dei Beni culturali vantarsi di avere fra le sue fila uno sponsor che si nutre della disperazione e del disagio sociale delle classi sociali meno abbienti, ammantandolo inoltre di un’aura di filantropia.

La cultura in Italia da troppo tempo sopravvive di espedienti di fortuna e filantropia interessata, le riforme del governo Renzi non hanno fatto che accentuare le difficoltà degli organismi ministeriali e il governo del cambiamento non sembra avere grandi interessi nell’avviare un cambiamento radicale di rotta. Gli operatori culturali allo stesso modo vivono di precariato e di contratti a tempo determinato, in un sistema che non riconosce loro la professionalità guadagnata da anni di studi e che sempre più spesso li soppianta con il volontariato. In questo quadro s’inserisce perfettamente anche l’iniziativa di Lottomatica, un corso di formazione senza prospettive dove il compenso, nel caso ci sia davvero, non è importante rispetto all’orgoglio di poter lavorare qualche mese a proprie spese in una qualche struttura prestigiosa.

Come Giovani Comunisti/e riteniamo che in questo discorso, aperto a diverse prospettive, lo Stato non possa esimersi dal proteggere le categorie più delicate della nostra società, sensibilizzando veramente sui pericoli della ludopatia e non con una noticina a margine del nuovo jackpot plurimilionario, che l’investimento sulla cultura debba essere organico e non arrangiata con le mancette del gioco d’azzardo o di qualche ricco imprenditore desideroso di riconoscenza, così come la riforma degli organismi ministeriali garantendo l’accesso ai concorsi ed a posti sicuri ai giovani laureati e riconoscendo il loro percorso di studio e la loro acquisita professionalità.

Francesco Belfiglio – Coordinamento Nazionale GC