#CarovanaAntifascista in #Donbass | 3º giorno – 2 maggio 2017

La mattina del 3° giorno, che cade nell’anniversario del massacro alla casa dei sindacati di #Odessa del 2014, è iniziata prestissimo con un incontro tra la nostra delegazione e l’associazione Marxista – Leninista e antifascista “Borot’ba”, nata da una scissione del partito comunista ucraino nel 2011 e da subito in prima linea per quanto riguarda gli eventi di Piazza Maidan del 2014. Ci stringiamo con commozione ai compagni di BOROTBA e ad ALEXEI ALBU, militante presente ad Odessa e sopravvissuto alla strage.

Ci siamo poi recati in direzione del palazzo presidenziale della repubblica di Lugansk, per partecipare a una tavola rotonda con il Presidente della Repubblica Popolare di Lugansk per un Forum internazionale sulla solidarietà con il Popolo di Lugansk in qualità di delegati del Partito della Rifondazione Comunista.
Lungo la strada abbiamo portato il nostro saluto a due orfanotrofi governativi dove sono ospitati tanti bambini. A loro abbiamo consegnato parte dei giochi che abbiamo raccolto nelle settimane precedenti in Italia, oltre ai nostri sorrisi. Un gesto simbolico, ma per noi importantissimo, poiché veicola il concetto che la Solidarietà, quella vera, ha più bisogno di gesti concreti (per quanto piccoli) che di facili sofismi.

Accoglienza in grande stile dai compagni del Partito Comunista KPLNR, caratterizzato da forti legami con il Partito Comunista Russo. Si parte dal concetto di COMPAGNO, che è simbolicamente illustrato dall’emozionante cerimonia della divisione del pane, a cui segue la consegna del partito ai compagni della Banda Bassotti, che in questi anni si sono particolarmente distinti per il sostegno dato alla resistenza del Dombass in nome dell’Internazionalismo Comunista.
Il Terzo giorno si conclude con un confronto tra noi e il segretario della Gioventù Comunista di Lugansk, coronato da una bellissima foto scattata sotto lo sguardo vigile della statua del Compagno Lenin.

Lasciamo la Repubblica Popolare di Lugansk alla volta della Repubblica Popolare di Doneck; lungo la strada omaggiamo il sacrificio del Comandante della Brigata Prizrak ALEXEY, fermandoci nel luogo dove, nel 2015, è stato barbaramente ucciso da un vile attentato i cui mandanti rimangono ancora da chiarire. Dopo questi doverosi saluti, ripartiamo ed arriviamo a Doneck, accolti all’ultimo Check Point dal segretario nazionale del Partito Comunista di Doneck.

Andrea Ferroni – Portavoce Nazionale Giovani Comunisti

 

Riportiamo di seguito il nostro comunicato di solidarietà alla compagna Eleonora Forenza, vittima di vergognosi attacchi fascisti sulla propria pagina pubblica.

 

Из фасебука мы узнали, что украинское посольство пожаловалась, переходя даже на угрозы уголовного характера, на нашего товарища, Элеонора Форенца.

В поддержку Элеоноре мы отвечаем посольству правительства, виновного в убийстве мирных граждан на Донбассе, чья единственная вина состояла в том что они говорили на другом языке и считали Бандеру не героем, а гнусным предателем, каковым он и являлся, что у них нет оснований критиковать нашу делегацию, а лучше бы передала правосудию украинских политиков виновных в неисчислимых преступлениях.

То же Украинское правительство виновато и в бойне в доме профсоюзов в Одессе, где был зверски убит и юный товарищ Вадим Папура.

Этому правительству и его посольству мы заявляем нашу солидарность с товарищем Форенца, её делегации, Банде Бассотти, и всем кто поддерживает ополчение Донбасса.

Исполнительный комитет молодых коммунистки/ы молодежная организация партии коммунистического возрождения

Apprendiamo da Facebook che l’Ambasciata della Repubblica d’Ucraina ha avuto delle lamentele per non dire posto in essere delle minacce di natura penale verso la nostra compagna Eleonora Forenza.

In solidarietà a Eleonora rispondiamo all’ambasciata che chi si è reso mandante politico e responsabile di eccidi come quelli perpetrati verso la popolazione del Donbass, colpevole solo di parlare un’altra lingua e di non rivendicare Bandera come un eroe nazionale ma come il traditore che fu, ha ben poco da criticare alla nostra delegazione e farebbe meglio a dimettersi e consegnarsi alla giustizia internazionale.

Lo stesso governo ucraino responsabile della strage della casa dei sindacati di Odessa, di cui in questi giorni si ricorda l’anniversario ed in cui morirono decine di innocenti tra cui il giovane compagno Vadim Papura.

A questo governo e alla sua ambasciata non possiamo che replicare affermando con forza la nostra solidarietà alla compagna Forenza e alla sua delegazione, alla Banda Bassotti e a tutti coloro che sostengono la Resistenza in Donbass.

L’Esecutivo nazionale dei Giovani Comunisti/e organizzazione giovanile del Partito della Rifondazione Comunista

 

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