In Italia, a partire dal 12 Dicembre 1969, con la strage di Piazza Fontana, si affermava il periodo della strategia della tensione in cui manovalanza fascista e servizi segreti deviati in accordo con la CIA e la NATO puntavano a destabilizzare il paese per frenare l’ascesa del Partito Comunista Italiano e togliere slancio alle lotte dei lavoratori.
Quest’anno la commemorazione dell’evento arriva in un momento storico positivo ed importante, ad una settimana dal successo del NO al referendum costituzionale del 4 dicembre per il quale anche per noi ci siamo spesi con profitto. Il governo filo-padronale guidato da Renzi è caduto ma non abbiamo dubbi sul fatto che l’Imperialismo, capeggiato in Italia da Confindustria e dalle grandi banche, a livello internazionale dalle grandi banche come JP Morgan e dall’attuale Unione Europea, tornerà presto all’attacco dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione sorta dalla Resistenza Partigiana Antifascista e per cui tanti comunisti hanno dato la vita. Continuano e continueranno a provarci con varie manovre, la prima delle quali è la recente Legge di Stabilità, improntata alla conferma delle leggi neoliberiste dell’Austerità che tanto avvantaggiano i padroni e i ricchi, mentre tanto penalizzano i più poveri. È questo il principale TERRORISMO contro cui oggi devono lottare le famiglie in Italia per arrivare a fine mese. Chiediamo a gran voce che si vada subito alle elezioni e nessuna nuova legge venga fatta da un Parlamento eletto da una legge anticostituzionale e da un Governo completamente sfiduciato dal Popolo italiano. Continuiamo inoltre a sostenere che la crisi e la mancanza di lavoro dipendono dalla struttura attuale dell’Unione Europea e dell’euro, oltre che dalla sciagurata scelta di portare avanti politiche liberiste.
Occorre ribaltare le politiche economiche oggi a vantaggio dei padroni. Il lavoro deve diventare fonte di dignità, sicurezza, stabilità e benessere, e non ridursi ad essere mera merce e strumento di sfruttamento umano. Non dimentichiamo che il terrorismo continua tuttora in varie parti del mondo, finanziato e sostenuto dall’Occidente. La NATO (a comando USA) continua ad esercitare il controllo e la destabilizzazione di Stati sovrani per i propri interessi imperialistici. Per questo la nostra solidarietà massima va ai popoli di tutto il mondo (ma in prima istanza al popolo siriano, oggi più martoriato che mai) che vivono nel terrore quotidiano di bombe e armi di marca Occidentale.
Questa spregiudicata politica imperialista e guerrafondaia sta provocando massacri ed esodi di milioni di immigrati che fanno comodo ai padroni, andando a creare un’enorme manodopera di riserva a basso costo cui attingere per le fabbriche e le campagne. La Lega Nord, il PD, Forza Italia e gli altri partiti della borghesia nulla dicono a riguardo, se non per sostenere la politica degli USA o per lanciare messaggi xenofobi e razzisti. Ci rimettono ancora una volta i lavoratori e le lavoratrici, oltre che i giovani senza lavoro e senza futuro. Ricordiamo che la NATO costa ogni giorno all’Italia 70 milioni di euro che si potrebbero usare per scuola, sanità, edilizia popolare o per creare occupazione.
I soldi ci sono, ma solo se distruggiamo le strutture imperialiste della borghesia. Un altro mondo, fuori dal capitalismo, è possibile. Si chiama SOCIALISMO. Per questo gridiamo:
FUORI L’ITALIA DALLA NATO!
O SOCIALISMO O BARBARIE!
Giovani Comunisti/e Milano