Tsipras non piace a Israele

Il governo Netanyahu in via ufficiale non si sbilancia e auspica la continuazione della «fruttuosa cooperazione» tra i due Paesi vista negli ultimi anni. La stampa però prevede che il nuovo premier greco si schiererà dalla parte dei diritti dei palestinesi

tsiprasLa Gre­cia si sco­pre impor­tante per israe­liani e pale­sti­nesi. Merito della vit­to­ria elet­to­rale di Syriza e del suo lea­der Tsi­pras, accolta dalle due parti con umori molto diversi. In via uffi­ciale il governo Neta­nyahu non si sbilancia.

Due giorni fa ha fatto sapere, attra­verso il por­ta­voce del mini­stero degli esteri Emma­nuel Nah­shon, di aspet­tarsi che «anche con il nuovo governo» eletto in Gre­cia possa pro­se­guire «la frut­tuosa coo­pe­ra­zione» tra i due Paesi e che sia «man­te­nuto l’insieme dei rap­porti spe­ciali svi­lup­pa­tosi negli ultimi anni». La frut­tuosa coo­pe­ra­zione sarebbe l’alleanza mili­tare e di sicu­rezza e la pro­te­zione dei gia­ci­menti di gas sot­to­ma­rino che ha visto in que­sti ultimi anni Gre­cia, Cipro e Israele fare fronte comune davanti alla Tur­chia. E che que­sta «frut­tuosa coo­pe­ra­zione» sia molto impor­tante lo con­ferma indi­ret­ta­mente anche la presa di posi­zione di uno amico stretto di Israele nel par­la­mento ita­liano, l’ex mini­stro Renato Bru­netta. «Non dimen­tico, in que­sto momento di eufo­ria pro Syriza, che il par­tito di Tsi­pras ha sen­tito il biso­gno di inclu­dere tra le prio­rità del suo pro­gramma di governo l’abolizione degli accordi di coo­pe­ra­zione mili­tare con Israele», ha detto ieri Brunetta.

Se il governo Neta­nyahu misura le parole, al con­tra­rio una parte della stampa israe­liana che già pre­vede che la vit­to­ria di Syriza si rive­lerà dan­nosa per Israele. Il Jeru­sa­lem Post, ad esem­pio, notava un paio di giorni fa che nei ran­ghi di Syriza abbon­dano mar­xi­sti e verdi e che il par­tito Tsi­pras ha costan­te­mente appog­giato la causa pale­sti­nese e chie­sto la fine della coo­pe­ra­zione mili­tare con Israele.

Il gior­nale ha anche sot­to­li­neato che nume­rosi col­le­ghi di Tsi­pras si pro­cla­mano anti-sionisti e che l’ex lea­der di Syriza, Nikos Kon­stan­do­pou­los, avrebbe offerto assi­stenza legale ad arabi arre­stati in Gre­cia. Lo stesso Tsi­pras, ha con­cluso il Jeru­sa­lem Post, inter­ve­nendo a una mani­fe­sta­zione di pro­te­sta per l’offensiva israe­liana con­tro Gaza dello scorso anno, dichiarò che «il mondo deve fare ogni pos­si­bile sforzo affin­chè Israele cessi il suo attacco cri­mi­nale e la bru­ta­lità con­tro i pale­sti­nesi». «Vedere Israele ucci­dere bam­bini in Pale­stina è inac­cet­ta­bile», aggiunse il neo primo mini­stro greco, «dob­biamo unire le nostre voci e le nostre forze per vivere in pace e per espri­mere soli­da­rietà al popolo pale­sti­nese. Quando civili e bam­bini sono uccisi sulle spiagge bagnate dallo stesso mare che tocca le coste del con­ti­nente euro­peo, non pos­siamo rima­nere passivi».

Tsi­pras non piace all’esta­blish­ment israe­liano, al con­tra­rio ali­menta spe­ranze nei Ter­ri­tori occu­pati dove si ritiene che il nuovo governo greco appog­gerà con forza in sede euro­pea i diritti dei palestinesi.

MICHELE GIORGIO

da il manifesto

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