Il malaffare tra il fango delle Cinque Terre

10922822_769494946457999_5747394604521260296_nAncora una volta il malaffare emerge dalla gestione amministrativa e politica delle 5 Terre. Dovremmo dire che apprendiamo con sconcerto ciò che viene trasmesso dagli organi di stampa in relazione ai 4 arresti per tangenti per i lavori relativi ai lavori di ripristino dell’alluvione del 2011 eseguiti nel Comune di Monterosso. Ma non è così. Da anni alcuni militanti, una o due associazioni ambientaliste e qualche cittadinoche non si sono arresi al neofeudalesimo di chi amministra certi territori hanno portato a galla denunce su quanto accadeva. Oggi prendiamo atto che quei pochi che hanno lottato in questi anni non erano deivisionari.

Ma da questa vicenda emergono alcuni dati politici di enorme rilievo. Il primo è che mesi or sono noi denunciammo, e grazie all’intervento del consigliere regionale Giacomo Conti impedimmo, l’ennesima zampata cementificatoria su quel territorio, attraverso una variante al PRG che prevedeva la costruzione di una quarantina di villette “sospette”, e per questo venimmo attaccati dall’allora sindaco Betta. La seconda è che nei giorni successivi alla tragica alluvione del 2011 c’era chi, come noi, spalava fango con una fascia rossa al braccio, al fianco della gente, portando un messaggio chiaro: basta speculazione del suolo, difendiamo e salvaguardiamo il territorio. Intanto continuavano a fare affari quelli che vorrebbero mercificarlo, come conferma questo intervento della Guardia di Finanza.

Pertanto auspichiamo che la vicenda contribuisca a fare luce su tutti gli aspetti oscuri della gestione del nostro territorio, (intanto rilanciamo un appello accorato, affinché i comuni spezzini deliberino da subito lo stop al consumo di territorio e mettano in atto misure concrete per la sua salvaguardia).

MASSIMO LOMBARDI
Segretario Provinciale Prc La Spezia

JACOPO RICCIARDI
Segreteria Regionale Prc Liguria

14 gennaio 2015

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