Un corso di formazione politica

Ordine del giorno sulla formazione :: Coordinamento nazionale Giovani Comunisti – 16/6/2012

Il Coordinamento nazionale dei Giovani Comunisti reputa positivo il tentativo del Partito di promuovere un corso di formazione politica, che si terrà a Roma nei primi giorni di luglio. Dopo anni in cui il Partito aveva abbandonato l’importanza strategica della preparazione politico-intellettuale dei giovani compagni, un’iniziativa del genere non può che sposare le migliori intenzioni di tutti.
Tuttavia, non condividiamo la tempistica e la modalità di selezione dei compagni: l’organizzazione giovanile non è stata minimamente coinvolta nella discussione del programma del corso, che richiederebbe un’ampia condivisione, anche per focalizzare le esigenze formative.
I Giovani Comunisti forniscono un contributo attivo alla costruzione del Partito e hanno accumulato nel corso del tempo e della militanza quotidiana un ampio bagaglio di esperienze e capacità. Hanno eletto democraticamente i propri organismi centrali e periferici. Riteniamo pertanto che siano e debbano essere percepiti come una risorsa e non come un problema o un ostacolo da aggirare.
Per questo motivo, riteniamo fondamentale il nostro coinvolgimento nella costruzione di un programma di formazione, discusso e condiviso con il Partito, che abbia un’articolazione in iniziative nazionali e territoriali.
I Giovani Comunisti per questo motivo non parteciperanno in quanto tali al seminario di luglio ma sosterranno tutte le iniziative che il Partito adotterà nel prossimo futuro in materia, chiedendo in futuro una discussione collegiale dei programmi di educazione teorico-politica.
Sostengono, altresì, tutte le iniziative analoghe promosse dalle strutture territoriali dei Giovani Comunisti. In questo senso, tra le iniziative estive programmate dall’organizzazione giovanile, riteniamo particolarmente rilevante la costruzione del Campo di formazione politica approntato dai compagni della federazione di Avellino, che si svolgerà a Villamaina (AV) dal 29 agosto al 2 settembre 2012, che ha come titolo: “Rise up! Campo di formazione politica per la Rifondazione comunista e la sinistra di alternativa”.
In questa esperienza, integralmente autofinanziato ed aperta a tutti, si produrrà un tentativo avanzato di mettere in connessione la giovanile del Partito con strutture di movimento, collettivi autorganizzati, intellettuali e società civile su un programma di alternativa anticapitalistica, alternando dibattiti, lezioni seminariali, aggregazione giovanile.

approvato a maggioranza

COORD. NAZIONALE GC

17 giugno 2012

2 commenti su “Un corso di formazione politica”

  1. Vorrei saper maggior informazioni al riguardo, visto che luglio si sta avvicinando.. ! Grazie

  2. Antonio Di Ninno

    “Mi sono convinto che anche quando tutto è perduto bisogna mettersi tranquillamente all’opera ricominciando dall’inizio”
    Antonio Gramsci – lettera del 12 settembre 1927
    ———————————————————–
    Lettera aperta alla comunità di Lacedonia e all’ Irpinia
    La costruzione di un Partito comunista di massa che vada oltre il 2012 è un’impresa ardua ma non impossibile. La società futura non può e non deve essere quella imposta dal modello imperialista del capitale.
    La globalizzazione del mercato, della finanza e dei problemi del pianeta non devono fermare la voglia e la volontà dei comunisti di lottare, affinché il percorso dell’umanità non si fermi al primo bivio ma continui la lotta per migliorare la propria esistenza.
    Compagne e Compagni vi assicuro che non è facile. Non è prevista la rifondazione di un partito comunista in un mondo a capitalismo avanzato ed internazionalizzato, che fa dello sfruttamento del pianeta e delle sue risorse umane e materiali il suo credo.
    La battaglia che ci vede impegnati in Italia ed in Europa insieme ad altre forze comuniste, socialiste ed ambientaliste è di lunga lena. Il contributo dei comunisti italiani è stato ed è determinante a tale scopo.
    La partecipazione di oltre 40.000 persone alla manifestazione del 12 maggio a Roma, indetta dalla federazione della sinistra, ci dice di continuare, di non perdere la speranza e di trasformare quest’ultima in prospettive per il futuro. Fissare oggi alcuni traguardi in Italia è importante, intravedere la possibilità di cambiamento è fondamentale per le future generazioni.
    Molte sono le battaglie che attendono i comunisti fuori dal Parlamento, e dal Consiglio Comunale di Lacedonia. L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, dove la partecipazione dei cittadini si esplica attraverso le proprie organizzazioni sociali (partiti, sindacati, associazioni, ecc.), invece ci propongono per il futuro una repubblica federale fondata sul mercato, nonché su una democrazia autoritaria con legge proporzionale e sbarramento al 4% che ha già significato tenere la sinistra, ed in particolare il PRC, fuori dal parlamento ma anche a livello locale dal Consiglio Comunale qui a Lacedonia.
    Ma questo non significa che i Comunisti sono scomparsi. Esistono ancora: ovunque c’è uno sfruttato c’è un comunista che lo difende!
    Non vi sembra assurdo conciliare autoritarismo e democrazia?
    Compagne e compagni, cittadini, giovani di Lacedonia, sono molti i temi all’ordine del giorno: l’energia eolica, l’energia solare e il passaggio di un elettrodotto di 380mila volt vedono impegnati tutti i cittadini, insieme ai movimenti, nel futuro prossimo. Solo se riusciamo a resistere in questa fase difficile, sarà possibile prospettare un futuro migliore per le popolazioni di queste terre così martoriate, non solo dall’emigrazione giovanile, ma anche dall’arroganza del potere nazionale e locale.
    Il tempo ci dice di continuare, di non mollare, di andare avanti e non fermarsi.
    E’ necessario riprendere la lotta, uscire dal torpore determinato dalla sconfitta.
    Il ruolo dei comunisti a livello locale, provinciale e nazionale, è stato sconfitto anche per colpa nostra . Adesso dobbiamo proseguire più determinati nel nostro cammino. Pertanto, compagne e compagni aiutateci a costruire una nuova elaborazione che guardi al futuro ed ai nuovi bisogni, a costruire una nuova classe dirigente “giovane e fresca” che si misuri con i nuovi problemi della globalizzazione delle idee e del mercato che affronta una crisi, non solo ideale, ma anche economica. Dobbiamo uscire da questa crisi guardando avanti. So Che è difficile, ma la questione del conflitto CAPITALE-LAVORO è ancora all’ordine del giorno.
    Mentre Monti, con la collaborazione dell’Alfano Bersani Casini, tutelava i Banchieri corrotti ed i manager, noi suggerivamo che bisognava tassare le rendite finanziarie.
    Oggi, nella situazione dell’Italia, non si può abiurare, ma occorre invece valorizzare gli ideali dell’uguaglianza, del lavoro e dell’ambiente. Al posto di finanziare le banche, dovrebbero introdurre il reddito minimo garantito. Invece, oggi non ci soldi per i precari, per gli esodati e per chi perde il lavoro, ma si salvano i supermanager.
    I cittadini e i giovani/ di Lacedonia sono presi dalla rassegnazione.
    Nel periodo tra il 1977 e il 1981 facevamo lo sciopero a rovescio: prima si lavorava e poi si occupava . Fu allora che 77 braccianti/e furono assunti dalla Comunità Montana Alta Irpinia, fu allora che durante una manifestazione a Napoli subimmo le cariche della polizia.
    Adesso si va avanti con le raccomandazioni e con i contributi alle imprese.
    Perché non si fa un bando pubblico per le imprese che vogliono assumere?
    Perché il sindaco non convoca un’assemblea sull’elettrodotto a 380 mila volt che attraversa il territorio di Lacedonia?
    L’amministrazione di Lacedonia è del “sì e non ti preoccupare”. Il 15 gennaio ed il 27 marzo 2012 ho presentato delle lettere del tavolo della pace ma non ci sono state risposte. Il centro storico è letteralmente abbandonato, le strade sono tutte da sistemare, anziché rifare piazza De Sanctis ex novo, sarebbe più opportuno fare un piano di recupero del centro storico e riprendere, semmai, un vecchio progetto di quando ero assessore ai lavori nel 1983/1988.
    Pertanto, invito tutti i cittadini, i giovani e i compagni/e a superare questa fase difficile e a riprendere le iniziative politiche. I nostri circoli sono a fianco al comitato e ai cittadini, affinché ricominci un nuovo cammino che non ci faccia perdere la speranza.
    Su la testa!Non togliamoci la coppola e il cappello davanti al potere dei padroni, come diceva Di Vittorio.
    Compagni e Compagne, il lavoro che ci attende è di lunga lena, con voi possiamo farcela.
    Lacedonia, 22 maggio 2012
    Antonio Di Ninno
    Segretario del circolo prc – fds
    di Lacedonia

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