Contro i divieti di Alemanno, per la libertà di manifestazione

di Giovani Comunisti/e – Roma

“Questa mattina il gruppo regionale della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio ha presentato un ricorso al Tar per chiedere l’immediata sospensione e l’annullamento definitivo dell’ordinanza blocca cortei, disposta dal sindaco Alemanno il 18 novembre”.  Lo rende noto il capogruppo della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi.

“Tale provvedimento – continua Peduzzi – è l’ennesima iniziativa della giunta capitolina per impedire l’espressione del dissenso contro le politiche di macelleria sociale portate avanti dal governo e dalla Bce. Il sindaco Alemanno e la sua giunta utilizzano in maniera pretestuosa l’ordine pubblico e l’agibilità della città per blindare il territorio e criminalizzare chi lotta per i propri diritti: non sono i cortei a rendere inagibile questa città, ma la mancanza di investimenti sul trasporto pubblico e sulle infrastrutture e l’affidamento della mobilità ai privati che offrono un pessimo servizio pur di ricavare il massimo dei profitti”.

“L’ordinanza blocca cortei è quindi un’illegittima sospensione della Costituzione messa in atto dal sindaco Alemanno. Continueremo a mettere in campo tutti i mezzi a nostra disposizione contro questo ed ogni tentativo di restrizione degli spazi di agibilità democratica e di repressione del conflitto sociale”, conclude Peduzzi.

GIOVANI COMUNISTI/E – ROMA

30 novembre 2011

3 commenti su “Contro i divieti di Alemanno, per la libertà di manifestazione”

  1. Alessio Sportaro

    Proprio voi parlate di costituzione? ma avete letto la parte della proprietà privata , della libertà d’ impresa , delle scuole private? non mi sembra che quella costituzione sia compatibile con un paese da socialismo reale o comunque comunista.

  2. Una attenta lettura del “Manifesto del partito comunista” aiuterebbe a capire che quella proprietà privata che oggi viene considerata tale, lo è solo per chi è ricco. Chi è povero e indigente che proprietà mai ha? La vera abolizione della proprietà privata intesa dalla Costituzione la fa il sistema capitalistico, non il Comunismo. Il Comunismo non toglie a nessuno, dice Marx, la facoltà di appropriarsi di ciò di cui si ha bisogno. Toglie solo la possibilità di avere questa facoltà per asservire lavoro altrui e quindi perpeturare lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

  3. Alessio Sportaro, e tu l’hai letta, la Costituzione?

    Art. 3: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana E L’EFFETTIVA PARTECIPAZIONE DI TUTTI I LAVORATORI ALL’ORGANIZZAZIONE POLITICA, ECONOMICA E SOCIALE DEL PAESE.”

    Art. 41: “La legge determina I PROGRAMMI E I CONTROLLI OPPORTUNI perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.”

    Art. 42: “La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, ESPROPRIATA PER MOTIVI DI INTERESSE GENERALE.”

    Art. 43: “A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.”

    Consiglio attenzione, prima di fare gli spocchiosi e i saccenti.

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