No alla guerra, sì all’autodeterminazione del popolo libico

La Federazione Mondiale della Gioventù Democratica condanna i bombardamenti  effettuati sulla Libia da parte della NATO e dei suoi membri, i quali usano la scusa di difendere i ‘diritti umani’ degli oppositori n lotta contro il regime di Gheddafi. Anche il semplice gesto, dell’UE e di altre istituzioni, di avere riconosciuto i ribelli come controparte per il dialogo rappresenta una provocazione alla sovranità nazionale e un’interferenza inaccettabile nelle questioni libiche.I doppi standard dell’imperialismo si manifestano con chiarezza maggiore se si pensa all’intervento delle truppe saudite volto a reprimere il movimento popolare che si sviluppava nel Bahrein, per non parlare del soffocamento violento del movimento popolare nello Yemen; in questi due casi gli stati imperialisti preferiscono tacere ed appoggiare la brutale repressione in atto.

Otto anni dopo l’invasione dell’Iraq, e a undici anni dai bombardamenti sulla Jugoslavia, l’imperialismo ancora una volta punta ad annebbiare i popoli per giustificare un’invasione che ha come uniche motivazioni il saccheggio delle risorse e l’occupazione di posizioni geografiche strategiche.

Se è vero che l’imperialismo anche in passato aveva sinceramente a cuore il popolo libico, cosa giustifica le intense relazioni intrattenute da Gheddafi con Francia, Spagna, Italia, Portogallo e con gli stessi Stati Uniti?

Ancora una volta ribadiamo la nostra ferma contrarietà alla soppressione dei diritti degli oppositori in Libia, ma sottolineiamo che l’unica soluzione è rappresentata da un accordo di pace tra le parti all’interno del contesto libico; siamo inoltre convinti che solo il popolo libico possa risolvere i propri problemi, per cui ogni intervento militare è da ritenersi a nostro avviso inaccettabile.

traduzione di Ruggero Simonelli

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