1° Marzo: la nostra rabbia contro il razzismo

Pubblichiamo in versione testuale e PDF il volantino dei GC di Milano

Facciamo appello a lavoratori e studenti, italiani e stranieri, a partecipare alle iniziative previste per il primo marzo.

Questa giornata di protesta riguarda tutti noi: i fatti di Rosarno segnano un punto di non ritorno. E’ l’ora di scatenare la nostra intolleranza verso l’intolleranza razziale. I mass media, la Confindustria e i due poli politici (Pd e Pdl) ci immergono ogni giorno nel veleno razzista. Rivolgono la nostra rabbia verso gli immigrati perché sia distolta l’attenzione dalla crisi epocale di questa società. Non si pensi al crack finanziario, ai soldi pubblici regalati alle banche, ai tagli a sanità e scuola pubblica, all’emergenza mutui e affitti. Così ci tolgono ogni nostro diritto e ci ne lasciano uno solo: quello di linciare chi sta peggio di noi mettendo alla gogna lo straniero.

Fuori dai luoghi comuni, ecco la verità: non esiste alcun legame tra i tassi di criminalità e i migranti. Il tasso di criminalità tra italiani e stranieri è praticamente identico (fonti Istat). I lavoratori stranieri lavorano di più: 12 punti in più di tasso di attività rispetto agli italiani. Sono i primi a perdere il posto di lavoro: 2 punti in più di tasso di disoccupazione rispetto ai lavoratori italiani (rapporto Caritas). Producono il 10% del Pil e sono pagati il 30% in meno per la stessa mansione. Quindi non rubano né il lavoro né i servizi, ma producono più ricchezza e possono usufruire tre volte meno dei servizi degli italiani. I migranti complessivamente pagano 4 miliardi di euro di tasse e versano 7 miliardi di euro all’Inps. Sono i nostri italianissimi imprenditori a portare avanti una campagna di isolamento culturale e legislativo degli stranieri per poter coltivare la propria “propensione alla ricerca di manodopera a basso costo” (vedi XV ricerca Insu, Fondazione Cariplo).

I delitti compiuti dagli stranieri sono legati all’84% alla condizione di clandestinità. Leggi securitarie che inaspriscono la condizione del migrante lo gettano più facilmente nella clandestinità e nelle braccia di lavoro nero e criminalità organizzata.

Non c’è altra soluzione che una lotta unitaria tra migranti e italiani per difendere e migliorare le nostre condizioni di vita:
abolizione della Bossi-Fini, del pacchetto sicurezza e del reato di clandestinità: no al permesso di soggiorno a punti!
chiusura dei Cpt/Cie (Centro di identificazione ed espulsione): gli stranieri che perdono il lavoro non devono cadere nello stato di clandestinità!

Nessun muro e nessuna forza di polizia potrà fermare la pressione di milioni di persone che sfuggono dalla povertà dei propri paesi di origine. Per questo l’unica società sicura è quella dove tutti abbiano i propri diritti:
diritto alla casa per tutti: requisizione degli appartamenti sfitti e reintroduzione dell’equo canone sugli affitti; piano di edilizia popolare e credito pubblico per chi vuole comprare casa
diritto al lavoro per tutti: ridurre l’orario a parità di salario per poter lavorare meno e far lavorare tutti blocco dei licenziamenti: le aziende che licenziano siano prese in mano dallo Stato e fatte funzionare per il bene della collettività
scuola pubblica, di massa e di qualità per la piena integrazione dei figli dei migranti.

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