GLI INVISIBILI DI ROSARNO

tratto da www.rifondazione.it

Caro Ministro Maroni, le foto che esponiamo nel sito sono quelle
scattate ben cinque anni fa alla Cartiera di Rosarno. La Cartiera,
archeologia di una industrializzazione meridionale ipotizzata, era già
da molti anni hotel della modernità, riservato, qualche mese l’anno, a
braccianti invisibili. Non c’è che dire, un cinque stelle di polveri di
amianto, di puzzo di ogni genere, di improbabili pareti di cartone,
destinato a quegli uomini e donne che leggi ingiuste fanno clandestini
cancellando loro diritti e dignità. Noi non abbiamo tollerato! La parola
tolleranza non appartiene a noi che preferiamo riconoscere diversità,
mescolare culture, costruire le identità in divenire, ma in questo caso

la usiamo in modo pertinente.Non abbiamo tollerato e non tolleriamo l’ingiustizia di quella
precarietà che ti fa schiavo. Abbiamo raccolto l’urlo dei tanti
movimenti che da anni denunciavano le condizioni di vita di questi nuovi
braccianti e abbiamo fatto da deputati della XV legislatura un viaggio
dantesco nei gironi infernali dell’agricoltura meridionale modello PAC.
Non abbiamo tollerato quelle strade della vergogna dove i giovani
braccianti espongono braccia che i caporali selezionano e svendono.
Rosarno, Foggia, Cassibile, San Nicola Varco, città dell’ortofrutta
meridionale diventano tappe consuete di una tratta umana drammatica dove
i pericolosi intrecci tra criminalità, assenza di diritti, precarietà si
fanno vera e propria schiavitù. Noi queste città le abbiamo
attraversate, trascorrendo intere giornate ad ascoltare storie di vita
drammatiche. Questi “pericolosi” clandestini sospesi tra il sogno di una
opportunità e la dura realtà che non la consente chiedevano di essere
visti, chiedevano “soggiorno”. Una richiesta che abbiamo fatto nostra e
portata in quel Palazzo così distante dalle vite in carne ed ossa.
Abbiamo chiesto con forza e, superando resistenze anche del governo
Prodi, ottenuto una Commissione di Indagine Conoscitiva sull’agricoltura
meridionale, che non ha concluso l’iter ma che mostra un quadro
interessante. Abbiamo proposto noi, che non tolleriamo l’ingiustizia di
rispondere ai desideri di cittadinanza e di dignità, consentendo ai
nuovi braccianti di essere cittadini attraverso il “permesso di
soggiorno” per tutti. Noi che non tolleriamo l’ingiustizia e che
sappiamo che bisogna battere il mercato criminale, quello che tratta gli
esseri umani come merce, abbiamo chiesto di istituire un collocamento
pubblico in cui far incontrare braccianti e imprenditori agricoli.
Imprenditori agricoli sottoposti alle dure leggi di una Politica
Comunitaria che distrugge le agricolture locali e determina la crisi di
piccoli imprenditori, delle criminalità che impongono “altre
guardianie”, a danno di qualità del prodotto, dell’ambiente e dei
diritti dei lavoratori. Lei ministro che invece tollera tutto questo
addita i “clandestini”come i responsabili dell’insicurezza collettiva.
Li ha perseguitati con l’infame pacchetto sicurezza, li ha perseguitati
qualche mese fa a San Nicola Varco in una spietata caccia all’uomo allo
scopo di riempire il CIE di Bari Palese e di consegnare il terreno
regionale nelle mani della camorra. Oggi lei dichiara di non volere più
tollerare i clandestini di Rosarno, non vuole vedere le contraddizioni
che anche la sua politica di violenza produce. Le consigliamo di provare
a non tollerare più l’ingiustizia che noi mai abbiamo tollerato. Abroghi
il pacchetto sicurezza e garantisca immediatamente il permesso di
soggiorno a tutti quegli invisibili dell’agricoltura.

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookies necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookies policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookies, consulta la cookies policy. Cliccando sul pulsante "Accetto" acconsenti all’uso dei cookies.