Dal Brancaccio a potere a popolo, per una sinistra Antiliberista, radicale e popolare, noi ci siamo ! (Documento approvato dal Coordinamento Nazionale GC)

DAL BRANCACCIO A POTERE AL POPOLO, PER UNA SINISTRA ANTILIBERISTA, RADICALE E POPOLARE, NOI CI SIAMO!

(Documento proposto dall’Esecutivo Nazionale GC ed approvato all’unanimità dal Coordinamento Nazionale del 25/11/2017)

Come Giovani Comuniste/i abbiamo lavorato in questi anni fianco a fianco con il partito per aggregare la sinistra antiliberista nel nostro paese. Abbiamo partecipato al “percorso del Brancaccio” accogliendo l’idea di una lista che unificasse la sinistra sociale e politica e le tante forme di civismo e partecipazione su un programma di attuazione della Costituzione e di netta alternativa al PD, le cui politiche da anni sono “indistinguibili da quelle della destra”. Siamo stati i promotori di molte assemblee, ponendoci come protagonisti, provando ad intercettare la nostra generazione, e non solo, al fine di costruire un programma radicale e un profilo di netta discontinuità col passato. In questo percorso abbiamo trovato tanti/e compagni/e con cui in questi anni avevamo costruito le piazze del conflitto e le varie forme del mutualismo sociale, e con molti di loro siamo convinti di poter intraprendere un percorso politico di sinistra antiliberista, dal basso, democratico e partecipato. Proprio a loro ci rivolgiamo per non cadere nella rassegnazione dalla fine di quel percorso del Brancaccio, fine causata dalle forzature delle classi dirigenti di Art.1-Mdp e Sinistra Italiana autori di un processo verticistico, riproponendo gli stessi politici in gran parte complici delle politiche renziane per molti anni e sostenitori a lungo di leggi come la riforma Fornero ed il Pareggio di bilancio in Costituzione: tutti e tutte insieme e con molti altri possiamo portare avanti un progetto di sinistra antiliberista, in uno spazio politico partecipato e dal basso. Controriforme della scuola, guerre in Libia, Donbass e Siria, Jobs Act, il pareggio di bilancio, l’infame “decoro urbano” tanto caro a Minniti. Quando ripensiamo alla storia italiana scritta dalle classi dominanti negli ultimi anni tutto ciò ci passa davanti agli occhi, come tanti frame scritti col sangue della nostra generazione, che ha sperimentato sulla propria pelle cosa significhi vivere con l’eterno dilemma tra partire ed obbedire. Una generazione non piena di belle speranze tradite, come tante precedenti, ma di lucida concretezza della propria condizione di classe, dello sfruttamento intrinsecamente connaturato al capitalismo. E contemporaneamente a questa, la storia di un’altra Italia. Una storia scritta da una generazione ingovernabile che non ringrazia i propri aguzzini per le elemosine elettorali di Renzi ai diciottenni, la cui coscienza di classe si va forgiando nel decadente sistema scolastico che ormai lascia la propria funzione di indottrinamento allo sfruttamento mascherato da alternanza scuola-lavoro: la generazione che più di tutte ha contribuito a difendere la costituzione nata dalla resistenza partigiana dei suoi nonni e bisnonni, quella che non si fa condizionare dalla politica delle bufale di Grillo e Salvini. Lavoratrice, antiproibizionista, sociale; pronta a mobilitarsi per i propri fratelli sotto le macerie dei terremoti, per i propri quartieri abbandonati al degrado da mafia e politica corrotta. Mentre la politica dei palazzi in questi anni discuteva di chi fosse più adatto ad eseguire i piani lacrime e sangue delle politiche neoliberiste, c’era chi ricostruiva una politica del popolo a partire dalle pratiche sociali. I Giovani Comunisti/e affermano la propria volontà di contribuire al processo di ricostruzione del blocco sociale dell’alternativa di sistema al capitalismo, e impegnano le proprie strutture nazionali e territoriali all’interno del percorso apertosi lo scorso 18 novembre con l’assemblea convocata a Roma dall’ex opg Je So’ Pazzo, per la costruzione di una lista popolare della sinistra antiliberista e anticapitalista, impegnandosi anche a far confluire in essa tutte quelle ragazze e quei ragazzi che credevano nel progetto e negli intenti che animavano agli inizi il Brancaccio e che si sentono traditi da quell’involuzione. Un percorso politico che verrà costruito con la partecipazione dei tanti e delle tante militanti, a partire da un programma di netta rottura con il paradigma neoliberista, che sia in grado di condividere le scelte riguardo i candidati, le eventuali leadership e il simbolo. Per fare questo sarà fondamentale riconvocare nei vari territori assemblee aperte e partecipate, dove discutere ed includere con chi vuole costruire una vera sinistra antiliberista anche in Italia. Ci impegneremo a costruire nella massima unità con gli altri soggetti giovanili campagne per l’identificazione della nostra generazione come elemento di costruzione del conflitto sociale contro il sempre più fragile ordine politico-economico neoliberista, intersecando le nostre battaglie con quelle delle altre generazioni sfruttate ed umiliate dalle politiche liberiste. In particolare, i giovani comunisti/e si impegnano per contribuire a costruire una lista che sia caratterizzata attorno ai temi del lavoro e non lavoro, riportando al centro del dibattito pubblico quello che per la nostra generazione è il tema più importante, l’uguaglianza nell’accesso alle stesse opportunità, la centralità del diritto allo studio, i tanti diritti sottratti alla nostra generazione, e non solo, come la sanità, la casa, il reddito, portare un’alternativa antimperialista alle politiche estere avanzate dalla Nato . Su queste direttrici ci proponiamo di lavorare nei prossimi mesi e ci impegniamo a riconvocare in doppia convocazione il CN in data non successiva al 15-01-2018. Diamo forma concreta ai nostri sogni.

Approvato all’unanimità

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