Terrorismo in Europa: Bruxelles fa riflettere

#LaGuerraFaSchifoAncora una volta l’Europa si risveglia in un clima di guerra e con prospettive da Panopticon Benthamiano. È il 22 Marzo 2016 e Bruxelles, la “Capitale d’ Europa” , viene scossa da molteplici esplosioni che colpiscono l’aeroporto e una fermata della Metro cittadina. È un attentato, l’ ennesimo. Cadaveri a terra, feriti, grida e polizia ovunque. Non sono dunque bastati 4 mesi di indagini, di allerta livello 3, di quartieri blindati, di blitz e controlli a tappeto, non sono bastate le bombe in Siria a fermare un nuovo attacco terroristico. Io sono davanti al mio classico caffè espresso della mattina, in procinto di andare in ufficio, sullo schermo della tv scorrono le immagini dei Tg internazionali. La reporter continua a scandire in preda allo sgomento una singola una parola: “unbelievable”, incredibile. Io sono forse più incredulo di lei. Guardo quella strada affollata di fronte alla fermata Maelbeek della Metro. La riconosco. Io e i ragazzi dell’’Associazione nazionale partigiani d’Italia soltanto pochi mesi fa eravamo lì, alloggiavamo in un Hotel in occasione della visita ai campi di sterminio nazisti. Il pensiero mi corre agli amici conosciuti in Belgio, saranno al sicuro? Staranno bene? Poi mi blocco, la mente vola al 2001. Il Presidente americano G. W. Bush lancia la guerra al terrorismo. La crociata mondiale per sconfiggere Al-Qaeda . “Sono passati 15 anni, e guarda come ci hai ridotto cara America” ripeto tra me e me. La tua fedele Europa, caro Zio Sam, si risveglia insanguinata e con migliaia di disperati che sfuggono alle tue bombe cercando rifugio proprio qui, da noi. L’ odio ribolle, il risentimento verso il Medio Oriente cresce, la xenofobia dilaga e con essa l’ingiustizia sociale. Ecco cosa ci consegnano 15 anni di guerra (più altri 10 della prima guerra del Golfo) . E se quelle centinaia di migliaia di dollari investiti in morte e distruzione fossero stati investiti in cultura, ospedali e infrastrutture ? Ci sarebbero oggi folli disperati ricolmi di odio disposti a farsi saltare in aria in nome di un presunto Dio? Io credo proprio di no. L’ essere umano in quanto tale cerca, da sud a nord, da est a ovest, di migliorare le proprie condizioni di vita. Evidentemente, la violenza produce altra violenza. La guerra produce altra guerra, e produce soprattutto immensi profitti per le industrie di armi e del petrolio. Europa apri gli occhi, conquista la tua indipendenza e sottraiti dal gioco al massacro in cui gli Stati Uniti ti hanno spinto. Europei, mandate a casa questa classe politica inadeguata. Lavorate per la Pace. E se proprio non volete farlo per il Medio Oriente, fatelo per i vostri figli. Perché non rivivano MAI i momenti drammatici che la guerra ha portato nel Vecchio Continente 70 anni fa. Non è il momento della paura né delle reazioni istintive. È il tempo della Liberazione , è il tempo della Pace tra i Popoli.

ALESSIO FLAMMIA, Livorno, Coord. Naz. Giovani Comunisti/e

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