Dalla grande distribuzione un attacco ai lavoratori

2015_1107_11033300_resizedIl 7 novembre abbiamo assistito allo sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione organizzata, proclamato per chiedere il rinnovo del contratto nazionale scaduto ormai da due anni e per scongiurare il taglio dei salari e la compressione dei diritti.

La grande distribuzione cooperativa chiede principalmente la riduzione delle maggiorazioni domenicali, del notturno, dello straordinario, del supplementare; l’eliminazione della retribuzione dei primi tre giorni di assenza per malattia; introduzione di un nuovo capitolo sul sud che consenta di derogare al contratto nazionale. È stato lanciato un attacco a tutto campo nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, che attenta non solo alla retribuzione salariale, ma anche ad un diritto conquistato con le lotte, ovvero il diritto alla retribuzione della malattia. Inoltre il padronato tenta di aumentare il divario tra i lavoratori del nord e quelli del sud attraverso la richiesta della deroga, un divario già composto di disparità in termini di sviluppo, diritti e possibilità di crescita.

La nostra organizzazione, congiuntamente al partito, nella vertenza e in vista dello sciopero del 19 dicembre, deve porre come questioni centrali il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a vivere ogni festività e ogni domenica come giornata di riposo e non come giornata di lavoro, da supportare anche attraverso il boicottaggio della spesa domenicale; il sostegno alla battaglia dei piccoli commercianti contro la grande distribuzione organizzata, che annichilisce le piccole attività con l’apertura 365 giorni su 365 con orario continuato e svuota di vita i centri cittadini; il contrasto alla deroga al contratto nazionale per le lavoratrici e i lavoratori del sud, riaffermando l’esistenza e la centralità della questione meridionale.

Le/i Giovani Comuniste/i esprimono la loro solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori in lotta e si impegnano a sostenere attivamente ed in maniera costruttiva le vertenze nei vari territori, contribuendo quindi ad alimentare un nuovo radicamento sul territorio e ad essere riconosciuti come organizzazione attiva nel conflitto.

Essere al fianco di chi lotta, dando il nostro supporto, logistico e fisico è quello che serve, fare da cassa di risonanza per le loro richieste e per le loro lotte è quello che i lavoratori chiedono. Senza salario e senza diritti non è lavoro, ma sfruttamento.

COORDINAMENTO NAZIONALE GIOVANI COMUNISTE/I

novembre 2015

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