AGGREDITO IL CANTANTE DEGLI OFFLAGA DISCO PAX

di red.

Max Collini, voce del gruppo reggiano Offlaga Disco Pax, è stato aggredito sabato sera nel camerino dell’Estragon di Bologna al termine del concerto dei Massimo Volume. Il cantante – che ha reso noto l’episodio con una nota sulla sua pagina facebook – è stato strattonato, colpito al volto ed è finito a terra. A colpirlo, il chitarrista Dario Parisini della band Disciplinatha, che Collini aveva citato in una sua canzone dedicata alla strage della stazione di Bologna.

“Mentre chiacchieravo amabilmente con Emidio Clementi (leader dei Massimo Volume ndr) si è avvicinata una persona che non conoscevo, senza che io me ne accorgessi – ha scritto Collini – Mi ha strattonato allontanandomi da Mimì e prima ancora di potermi rendere conto di cosa stava succedendo mi ha aggredito colpendomi con un cartonE in faccia. Avevo gli occhiali, per cui la botta mi ha causato un taglio sul naso. Mi sono rialzato barcollante, tenendomi per un orecchio il cui timpano mi fa ancora male a distanza di giorni”.

Nella nota, il cantante ha spiegato di non aver mai parlato in vita sua con Parisini e che l’unico rapporto che ha avuto con i Disciplinatha è stato il riferimento, nella sua canzone ‘Sensibile’, a un loro album (‘Abbiamo Pazientato 40 Anni. Ora Basta!), in una canzone degli Offlaga del 2008. La citazione nasceva dal fatto che tra le persone ringraziate nel disco c’è anche Francesca Mambro, l’ex terrorista condannata per la strage della stazione di Bologna.

Solidale con il cantante degli Offlaga, il patron di Estragon, Lele Roveri, che ha spiegato come Parisini – presente alla serata come ospite dei Massimo Volume così come Collini – non entrerà più neanche come pagante nel club e che sarà al suo fianco nel caso volesse andare a vie legali. Nella nota, Collini ha comunque invitato i propri fan a non alzare i toni. “Vi chiedo, cortesemente, di contare almeno fino a venti prima di commentare, di inserire il cervello nel farlo e di non offendere o minacciare nessuno se lo farete”.

RED.

da la Repubblica

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