A PROPOSITO DI “STATO E POTENZA”

di A. R.

Un nuovo gruppetto politico, chiamato “Stato e Potenza”, ha negli scorsi mesi suscitato un certo clamore organizzando delle manifestazioni pro-Assad e contro un intervento straniero in Siria. Inizialmente a queste manifestazioni hanno partecipato anche dei compagni, che le hanno intese come improntate all’antimperialismo. Ben presto, però, anche coloro che ingenuamente avevano preso parte a questi eventi hanno mostrato dei ripensamenti. Fulvio Grimaldi, ad esempio (http://fulviogrimaldi.blogspot.it/2012/07/mai-con-fascisti-o-parafascisti-anche.html), svegliato a suo dire dal “tentativo di infiltrazione di quattro ridicoli bruno-vestiti di Stato e Potenza” (http://fulviogrimaldi.blogspot.it/2012/09/nazifascisti-e-farlocconi-la.html). In ottobre la Rete dei Comunisti ha convocato una riunione nazionale che ha condannato “in maniera unanime (…) la presenza dei fascisti e delle organizzazioni come Eurasia, Stato e Potenza nelle mobilitazioni contro la guerra alla Siria” (http://www.marx21.it/internazionale/pace-e-guerra/7617-qgiu-le-mani-dalla-siriaq-qualcosa-si-muove-a-sinistra.html).

Anche se quest’ennesimo tentativo d’infiltrazione sembra essere stato scoperto e sventato, è meglio fare il punto su cosa sia “Stato e Potenza”. Se si vuole vedere cosa si cela dietro ai loro frequenti richiami a Lenin, a Stalin, al socialismo, è bene osservare la biografia dei personaggi che lo animano.

Partiamo dalla vetta, ossia dal direttore responsabile dell’omonima testata, Lorenzo Salimbeni. Un paio d’anni fa l’invito rivolto allo stesso Salimbeni da parte dell’amministrazione comunale (di destra) di Fidenza per parlare di foibe, suscitò la reazione della cittadinanza antifascista per il suo collegamento a siti e organizzazioni neofasciste e negazioniste (http://parma.repubblica.it/cronaca/2011/02/14/news/fidenza_scontro_sulle_foibe_storico_non_riconosce_shoah-12452229/). Salimbeni figura anche come dirigente della Lega Nazionale (http://www.leganazionale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=495&Itemid=142), associazione nazionalista che “ha sempre operato per il sostegno e la diffusione della cultura e della lingua italiana nelle terre contese del nord est d’Italia” (http://www.leganazionale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=44&Itemid=124) e il cui presidente è stato descritto da “La Repubblica” come “vicino all’Opus Dei” (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/06/21/vincono-albertini-marcolini-le-due-province-melone.html). Nel 2007 Salimbeni intervenne all’inaugurazione d’un circolo d’estrema destra a Milano (http://smarthonedj.noblogs.org/post/2007/04/08/nuovo-circolo-nazi-fascista-a-milano/) a nome di “Generazione Europa” (http://www.generazioneeuropa.it/). Nel suo sito l’associazione si descrive come “la Generazione di chi, nonostante l’azione dissolutrice del mondo moderno, si ispira a forme religiose che hanno mantenuto caratteri tradizionali valorizzando l’iniziativa spirituale e non l’azione materiale o aggressiva” o “la Generazione di chi auspica la collaborazione e non la lotta di classe”. Tra i “punti di riferimento” di Generazione Europa, elencati sempre nel loro sito, si trovano pensatori neofascisti o cari all’estrema destra come Nietzsche, Evola, Pound, Mishima, Tolkien, Junger, D’Annunzio, Primo de Rivera, Dugin, Terracciano, mischiati (nella migliore tradizione rossobruna) con Che Guevara e Chavez. Su Internet si afferma anche che Salimbeni è stato esponente di “Azioni Giovani”, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale, ex MSI neofascista (http://www.diecifebbraio.info/2012/07/i-mazziniani-del-ventunesimo-secolo-2/; http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-fenomenologia_di_lorenzo_salimbeni..php). “Generazione Europa” è l’erede della sezione triestina di “Gioventù Europea” (http://www.gioventueuropea.com/). Nel 2006 si ritrova Salimbeni a spedire lettere al “Piccolo” per giustificare la nascita di un’Associazione Decima Mas, dedicata alla nota formazione repubblichina guidata da Borghese (http://www.fabriziosantori.com/modules.php?name=News&file=article&sid=299).

Lorenzo Salimbeni è anche presidente di un “Centro Studi Eurasia Mediterraneo” (CeSEM), che si presenta come un “gruppo di collaboratori di Eurasia. Rivista di studi geopolitici” (http://www.cese-m.eu/cesem/chi-siamo/). Di tale rivista è infatti redattore (http://www.eurasia-rivista.org/generenza/redazione/), al pari di molti personaggi che figurano anche nel CeSEM e in Stato e Potenza. Su Eurasia vi sarebbe molto da dire, ma non mancano le informazioni reperibili su Internet. Basti dire che il suo direttore è il tristemente noto Claudio Mutti, e la casa editrice le Edizioni all’insegna del veltro (http://www.insegnadelveltro.it/), che hanno in catalogo autori d’estrema destra come René Guenon, Julius Evola, Corneliu Codreanu, Aleksandr Dughin, Karl Haushofer, Savitri Devi, Johann von Leers, oltre a opere dedicate alla RSI e a testi firmati dal negazionista Robert Faurisson.

Redattore di Stato e Potenza e di Eurasia è Marco Bagozzi, sodale triestino di Salimbeni. Qualche anno fa scriveva articoli che dipingevano Che Guevara come d’estrema destra e accostavano sue frasi a quelle di Benito Mussolini (http://ww.gloog.com.br/answer/pt_br/answer_20070423063037AA9aZX4.html?categoryId=396545447), o che esaltavano il militante dei “Freikorps” nazionalisti Schlageter (http://basileus88.wordpress.com/2012/09/18/un-nome-per-il-patriottismo-rivoluzionario-albert-leo-schlageter-di-marco-bagozzi/), o il fascista Primo De Rivera (http://europanazione.wordpress.com/2008/07/21/primo-de-rivera-un-patriota-per-la-spagna-e-per-l%E2%80%99europa/), mentre ora lo ritroviamo a presentare libri sul calcio nordcoreano assieme a Marco Rizzo! Prima, però, si dedicava al nazionalbolscevismo (http://www.noctuaedizioni.it/catalogo.htm).

Direttore editoriale di Stato e Potenza è Stefano Bonilauri. Oggi ha una sua casa editrice, ma ha iniziato la carriera curando una collana – significativamente denominata “Gladio e Martello”, con un chiaro richiamo al rossobrunismo – per le Edizioni all’insegna del Veltro di Mutti. Bonilauri è famoso per aver visitato la Siria dichiarando che l’informazione in Italia sarebbe controllata dagli ebrei (http://www.repubblica.it/esteri/2011/11/14/news/attivista_pro-siria-24987027/).

Attivo in tutte e tre le organizzazioni (Stato e Potenza, Eurasia e CeSEM) è invece Giacomo Gabellini, che di recente ha partecipato a un convegno dell’associazione Nuove Sintesi (http://www.losai.eu/il-ruolo-della-nato-e-di-israele-nel-nuovo-ordine-mondiale/?fb_action_ids=4817600438494#.UQ0zEGcfw9F), che ha al suo attivo eventi del calibro di “Un Terzo Reich per l’Europa”, con tanto di profluvio di croci celtiche nella locandina (https://www.facebook.com/photo.php?fbid=442093735832143&set=a.382265081815009.82618.382252875149563).

Come si vede, Stato e Potenza (e le organizzazioni “sorelle”, la rivista Eurasia e il Centro Studi Eurasia Mediterraneo) sembra nascondere qualcosa, che si può scoprire osservando i personaggi che lo animano.

Per concludere: sono ormai decenni che estremisti di destra cercando d’infiltrarsi nella sinistra, mascherando il loro antisemitismo per antisionismo e il loro odio “geopolitico” per gli USA per antimperialismo. Già i fondatori del MSI, subito dopo la guerra, pensarono d’aderire in massa al PSI per influenzarlo in senso fascista. Questa strategia nel tempo è andata rafforzandosi, ed oggi più che mai è necessario vigilare.

A. R.

redazionale

6 commenti su “A PROPOSITO DI “STATO E POTENZA””

  1. questo puo’ far ben intuire la pericolosità di certe personaggi che hanno sempre tentato di “sfondare a sinistra”

  2. Mai pensato di fare domanda alla Digos?
    Comunque, siamo nel 2013, eh…giusto per ricordarvi che continuare a parlare di lanzichenecchi, guelfi, ghibellini, fascisti e comunisti non ha alcun senso.

    PS “Rossobruno” è il termine più triste che la sinistra italiota abbia mai partorito.

  3. Io sono un simpatizzante di Stato e Potenza, sono un comunista ortodosso e mi fa sorridere leggere che stando a voi quelli come me sarebbero una sorta di “fascisti nascosti”, non nego che ci sono svariati esponenti di questa formazione politica con un passato ideologico discutibile, dall’altra parte della barricata, ma sinceramente quando leggo le loro analisi politiche non vedo complotti fascisti, ma solo coerenza con la dottrina marxista!
    La manifestazione contro gli insorti in Siria ha sì coinvolto anche numerosi esponenti del mondo neofascista che praticamente l’ha egemonizzato, ma se ciò è avvenuto è per la latitanza del resto della sinistra.
    Vi faccio un esempio: moltissimi fasci sono anche tra i No-Tav e tra i protestanti contro la base NATO di Vicenza, tuttavia non fanno notizia perché in quei temi la sinistra è stata attiva e solidale con quelle giustissime cause.

  4. Se quelli come voi revisionisti non avessero ricoperto di fango l’ideale comunista e i suoi promotori più importanti dopo la morte di Stalin ora questa sarebbe una strategia che i fascisti avrebbero abbandonato da tempo, ma dato che oggi tutti se pensano comunista in Italia e altrove pensano o al pazzo sanguinario o al ragazzino borghese con la maglia del Che firmata e che la coscienza e la lotta di classe sono da voi stessi trattate come anticaglie da lasciare nascoste ai benpensanti o se va bene affrontate in qualche circoletto come se si parlasse di teorie astratte, è chiaro che chi cerca ancora tracce della forza di quelle idee e di quelle prassi ma non ha una conoscenza almeno appena sotto la superficie del marxismo non riesce a distinguere.il nazionalismo sciovinista dal patriottismo socialista che si è espresso in molte lotte di liberazione nazionale e si rende facile bersaglio del reclutamento da parte di questi gruppi. Io stesso devo fare “mea culpa” e ammettere di aver avuto simpatia e interesse per loro nel periodo in cui avevo da poco iniziato a approfondire il marxismo-leninismo. Purtroppo come comunisti dopo l’89 abbiamo definitivamente concordato con gli anticomunisti nel definire i nostri stessi ideali e la nostra stessa storia come folli e criminale… Lenin era una persona pragmatica che ha saputo costruire uno stato enorme dal nulla nel pieno di una guerra civile e in mezzo alle macerie umane e materiali della prima guerra… Vedo ben pochi contatti con Bertinotti o Ferrero… Tornando ai fascisti, essi oggi sono in piena scalata di consensi senza bisogno di infiltrarsi in alcuna sinistra e senza dover più vergognarsi, nascondere o parafrasare le loro opinioni. Ormai nessuno si vergogna più di definirsi razzista ad esempio, e questo è tristemente più vero proprio tra gli appartenenti alla classe che dovremmo tutelare, educare e portare al potere, ovvero il proletariato (e il sotto proletariato, ma questo è un fenomeno più antico dello stesso regime fascista).! Sono i proletari che Gramsci cercava disperatamente di rendere coscienti di sé stessi che oggi invece si abbandonano all’odio catartico contro altri Proletari e sottoproletari e non hanno più orecchie che per il cumulo di datate oscenità che i loro leader sempre più apertamente gli vomitano nel cervello… I rossobruni, o come li volete chiamare sono al momento solo folclore e non contano nulla tra le file dei partiti neofascisti e identitari più importanti…

  5. Nel leggere un articolo simile – benché in netto ritardo – le motivazioni che mi hanno portato a strappare la tessera del PRC m’appaiono sempre più categoriche.

    Vi lascio il gay pride, mi tengo Costanzo Preve.

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