Il lavoro nella “città del sale e della vela”

di Francesco Bellina “Grave insubordinazione”: è questa la colpa dell’operaio dei Cantieri Navali di Trapani, licenziato in tronco dopo un diverbio con Giuseppe D’angelo, l’amministratore delegato dell’impresa. L’operaio-sindacalista, nel corso di una riunione svoltasi l’8 giugno scorso, cui partecipavano i rappresentanti sindacali aziendali di CGIL CISL e UGL, ha chiesto al datore di lavoro (o meglio, al padrone) notizie sulla puntualità circa il pagamento dei salari. L’esimio Amministratore delegato dei Cantieri, per tutta risposta, come affermano i sindacati, “quasi in uno sfogo, muovendo accuse su vicende che nulla avevano a che fare con la riunione, ha contestato, infuriato, alle RSA che nell’azienda permane un tasso di assenteismo per malattia sopra la media, oltre ad uno scarso impegno da parte dei lavoratori”. Cgil, Cisl ed Ugl hanno chiesto, ovviamente, l’annullamento del licenziamento ed il reintegro nel posto di lavoro del lavoratore licenziato.

“Non è una novità che lì non si paghino gli stipendi” commenta qualche lettore sui portali di informazione locale. E infatti, purtroppo, come è sempre stato, questa sta diventando la prassi di molte imprese: i padroni girano in Maserati e gli operai non riescono neanche a pagare il mutuo. Così come in tutta Italia, o forse in Europa, anche nella città “del sale e della vela” accade questo.

La stessa città famosa per le tante logge massoniche che, insieme alla mafia, si presume gestiscano buona parte dell’economia trapanese. La stessa città in cui è stato eletto più volte il Senatore Antonio D’alì, Presidente della Commissione Ambiente del Senato, che può vantarsi di aver avuto tra i dipendenti della sua famiglia Francesco Messina Denaro, padre del superlatitante Matteo.

E’ sempre a Trapani che proprio pochi mesi fa altri operai portuali di Trapani hanno occupato il posto di lavoro, hanno dormito per giorni al freddo, su una gru. Proprio lì, su quella gru, un operaio ha avuto un lieve malore.

E ancora è a Trapani che i lavoratori della Multimedia Planet hanno occupato il loro call center per mesi e adesso aspettano la cassa integrazione.

Rifondazione Comunista e i/le Giovani Comunisti/e sono stati e saranno come sempre al loro fianco, con iniziative informative e pratiche sociali, per difendere e tutelare lavoro e diritti!

FRANCESCO BELLINA
Coordinatore Provinciale Gc Trapani

23 Giugno 2010